Il piano di
stabilizzazione previsto dalla legge 107/15 sulla scuola sta generando
sconcerto e preoccupazione tra i precari coinvolti. Oltre a non
rispondere ai bisogni reali delle scuole, penalizza i precari costretti
a emigrare dalle proprie regioni e non rispetta la sentenza della Corte
di Giustizia europea sulla reiterazione dei contratti. Infatti anche
chi è inserito nelle graduatorie di seconda fascia ha diritto a un
piano di stabilizzazione, a partire dai docenti che hanno maturato 36
mesi di servizio. Le sentenze dei giudici vanno tutte in quella
direzione.
Il piano è causa di una nuova e massiccia migrazione che non tiene
conto delle condizioni personali spesso difficili di chi non può, al
nord come al sud, abbandonare le proprie regioni.
La situazione è ancor più preoccupante al Sud che versa in una
condizione di devastazione economica e sociale come evidenziato dai
dati Svimez.
Il Governo intende risolvere la questione meridionale con un nuovo
esodo di massa verso il nord a partire dalla scuola, assumendosi la
responsabilità di tale grave scelta.
In questa situazione caotica, la Ministra Giannini vuole sbarazzarsi
dei precari paventando la cancellazione dalla graduatoria a esaurimento
per coloro che non presentano la domanda. Siamo di fronte a un evidente
tentativo di aggirare la legge, cancellando diritti e dignità delle
persone.
La legge sulla "brutta scuola" si sta così rivelando un boomerang anche
per la condizione dei precari, tanto che la tensione sta aumentando in
quasi tutte le regioni d'Italia.
Il Governo intervenga aprendo il confronto con le organizzazioni
sindacali, evitando di fare ulteriori danni. In queste condizioni
l'inizio del nuovo anno scolastico sarà complicato, ma questa volta
l'autoritarismo e la demagogia non serviranno a piegare la giusta
protesta dei precari.
Flcgil.it