Personalmente credo che non sia
civile un paese che a 40, 50 o 60 anni mi chiede di scegliere tra la
mia professione e la Mia famiglia.
Da marito personalmente credo nell'avere giurato, il giorno del
mio matrimonio, di stare accanto a mia moglie nella gioia e nel dolore,
nella ricchezza e nella povertà, nella salute e nella malattia ...
Da padre personalmente credo
di dovere insegnare ai miei figli che i propri sogni, le
aspettative, le speranze e gli obiettivi non possono essere
mortificati da nessuno. Credo che quando saranno grandi, i miei figli,
se leggeranno queste parole non debbano biasimarmi se non ho scelto la
mia professione lontano da loro, ed avranno un padre che lavora in
nero, sfruttato e sottopagato, ma con la consapevolezza di essere stato
loro accanto nelle più importanti fasi della loro vita, fino a vederli
prendere il volo.
Da docente ho creduto tante cose. Ho creduto di essere utile,
mentre mi formavo, nel rendere migliore la mia persona. Ho creduto di
essere utile alla comunità della quale sono diventato parte attiva ed
integrante.
Da uomo credo di avere il diritto di continuare a credere,
nonostante le conseguenze.
Salvatore Altadonna
salvoaltadonna@yahoo.it