Nella mia
classe "non tramonta mai il sole"! "Esposta" a mezzogiorno,
ha due ingressi, uno dal piccolo corridoio, dall'interno dell'edificio,
e l'altro dall'esterno, da un'ampia apertura che attraverso una scala
conduce al cortile dell'immobile. Ebbene, l'altro giorno, di buon
mattino, mentre svolgevamo regolarmente le lezioni, quasi
all'improvviso, vediamo spuntare, dall'apertura esterna,... il preside!
Immaginate lo stupore e la meraviglia degli alunni e degli insegnanti!
Fortuna che una ragazza, proprio quella mattina, aveva portato dei
deliziosi cioccolatini di Modica, così prontamente, anche per
mascherare l'effetto sorpresa, li abbiamo offerti al nostro...
sorprendente e inatteso... ospite d'onore!
Ma, badate bene, il preside
non ha "compiuto" un blitz, un'ispezione o un controllo!
No, niente di
tutto ciò! Il nostro bravo preside... ha solamente preferito bay
passare
le scale interne, ed entrare a scuola... dall'esterno! Tutto qua! E che
male c'è!?
Perché, cari colleghi, a differenza di quello che si dice in
questo periodo, secondo me, il preside non deve essere visto come un
caporale, un kapò, un secondino. Nient'affatto!
Il preside non deve
essere un sorvegliante, un selezionatore, un caporeparto.
Il preside
deve essere solamente il dirigente del corpo docenti, il coordinatore
delle attività didattiche ed educative, il responsabile dell'istituto,
il comandante delle truppe! E come un generale deve visitare i suoi
"soldati", deve visionare il suo esercito, deve andare dove svolgono il
loro compito, dove esercitano il loro ruolo, dove vivono, dove fanno il
loro dovere.
Deve "scendere" nelle trincee, nelle classi, a sentire il
fiato, il temperamento della scuola, degli insegnanti e dei ragazzi,
dei bidelli e degli assistenti.
Deve "sentire l'odore delle pecore",
come direbbe qualcuno vestito di bianco!
E soprattutto, salutando, deve
chiedere, innanzitutto ai docenti, come ha fatto appunto l'altra
mattina il nostro preside, "Come va?".
Così, semplicemente. Come un
atto di incoraggiamento, come a voler dire, "andate avanti, io sono con
voi, io sono per voi, io sto dalla vostra parte, io ci sono!".
Questo e
non altro deve essere il dirigente scolastico. Poi quella mattina sono
fioccate le impreparazioni! Ma almeno in questo, il preside non
c'entra! Resta tutt'intera, tuttavia, la mia profondissima indignazione
per il governo Renzi e la "sua" riforma della scuola, che indebolisce,
intimidisce, impaurisce, impaurisce i docenti italiani. Cioè li rende
deboli, fragili, insicuri.
Questa è la più grande tragedia della
riforma Renzi! Distrugge la serenità del libero insegnamento. E quindi
distrugge la scuola pubblica e il futuro dei giovani e della nazione.
Vergogna infinita!
Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it