Hanno vissuto
un’esperienza unica gli alunni dell’ITT E. Majorana di Milazzo e quelli
del comprensivo di Saponara che comprende pure le scuole dell’obbligo
di Spadafora e Rometta che, presso la sede dell’Agenzia Spaziale
Italiana a Roma hanno partecipato (solo 10 le scuole in tutta Italia
ammesse a partecipare all’evento) ad una in-flight call con
l’astronauta Samantha Cristoforetti, porle domande e ricevere risposte,
mentre si trova in orbita a 400 km dalla Terra alla velocità di 27.000
km/h sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) non è cosa di tutti i
giorni. Il gruppo, accompagnato dai proff. Spoto, Vita, Geraci e
Magazù, ha partecipato ad un evento speciale la cui realizzazione ha
richiesto l’impegno di operatori in diverse parti del mondo e
l’utilizzo di satelliti in orbita geostazionaria a 36.000 km, come
ponti radio tra la Terra e l’ISS. Il contesto, l’Auditorium dell’ASI a
Tor Vergata, la partecipazione del Ministro della Pubblica Istruzione
Giannini, oltre a rappresentanti dell’Aeronautica Militare, dell’ESA e
del Direttore dell’ASI.
La singolarità dell’evento è stata confermata, tra l’altro,
dall’annuncio di Roberto Battiston, Direttore dell’ASI che le
conversazioni sarebbero state caratterizzate da un percepibile ritardo
temporale, dovuto al lungo percorso del segnale radio dalla sede
dell’ASI al satellite e da questo alla ISS, tra l’istante in cui
sarebbe terminata la domanda e l’istante in cui la domanda stessa
sarebbe stata ricevuta da Samantha. La rappresentante dell’European
Space Agency Elena Grifoni Winters si è soffermata, poi, sul percorso
seguito da Samantha per diventare astronauta. Particolarmente
importante per gli alunni sentire da un rappresentante dell’ESA che
Samantha ha frequentato scuole normalissime e poi, grazie alla
determinazione dimostrata, è stata selezionata insieme ad altri cinque
colleghi su un gruppo di diecimila aspiranti astronauti.
Alla Giannini che chiedeva cosa può fare un Ministro per dare un aiuto
ai ragazzi a poter seguire un sogno, come quello di fare l’astronauta o
lo scienziato o il ricercatore, Samantha “con umiltà” ha suggerito che
nella scuola italiana occorre incrementare le attenzioni verso la
matematica, le materie scientifiche e le tecnologie, rendere più
efficiente lo studio dell’inglese e favorire la mobilità degli
studenti, affinché possano fare esperienze di studio all’estero. Poi è
toccato agli alunni formulare domande direttamente a Samantha, su
argomenti che spaziavano da aspetti meramente suggestivi della vita
nello spazio, a questioni squisitamente tecniche. In particolare
Samantha si è soffermata sui piani di emergenza previsti in caso di
avaria. Il lancio, fase critica caratterizzata da un’enorme energia
prodotta, necessita la pianificazione di azioni finalizzate al recupero
della navicella Soyuz in base al momento in cui si dovesse verificarsi
l’emergenza nel tratto compreso dal punto del lancio in Kazakhistan,
fino al Pacifico.
Per il rientro, fase caratterizzata da un’enorme energia da dissipare,
sono previste varie modalità di rientro da automatico a semiautomatico
fino al rientro balistico, essendo la navicella Soyuz capace di
rientrare “come un sasso” sia pur con qualche sofferenza per gli
astronauti. L’alunno Marco Gitto della III A TL ha formulato a Samantha
una domanda volta a sapere se gli esperimenti che vengono effettuati a
bordo della ISS, con particolare riferimento agli effetti della
microgravità sul mondo vegetale e animale, sono utili ad acquisire
conoscenze finalizzate a rendere autosufficienti le astronavi per
future missioni spaziali di lunga durata. Samantha, ringraziando per la
domanda interessante, ha confermato che gli esperimenti condotti a
bordo hanno ricadute in due ambiti: quello spaziale per acquisire
informazioni utili per le missioni verso altri pianeti e, quindi, di
lunga durata, e quello terrestre per acquisire conoscenze sui processi
biologici che possono farci comprendere come, ad esempio, si sviluppa
una patologia.
In chiusura l’alunno Giuseppe La Malfa della III A TL ha chiesto al
col. Serra dell’Aeronautica Militare quali sono le ricadute delle
missioni spaziali sulle attività dell’Aeronautica Militare. Il col.
Serra ha spiegato che l’Aeronautica cerca di unire il mondo scientifico
con le applicazioni ed ha precisato che le applicazioni di uso
quotidiano come Google Map, i navigatori, le comunicazioni
satellitari sono applicazioni spaziali e, quindi, l’Aeronautica
utilizza tutte le informazioni ottenute dalle missioni spaziali per
garantire la sicurezza del Paese. Per gli alunni del Majorana e del
comprensivo di Saponara (entrambi diretti dal preside Vadalà) dunque,
un contatto attivo con eccellenze multidisciplinari di cui il nostro
Paese è orgoglioso e “che-come sottolinea Stello Vadalà-costituisce
sicura motivazione”.
ittmilazzoinforma@itimajorana.gov.it