La "Buona
s(cu)ola" renziana assume tutti, o meglio, assume tutti
quelli che ha deciso di assumere, ovvero pochi, molti pochi, il cui
numero preciso ancora non si conosce e ogni giorno si fa più
striminzito. Soprattutto ha deciso di non assumere tutti gli altri,
quelli che non vuole assumere, anzi che ha deciso proprio di mettere
per strada.
Dal piano di assunzioni sono stati escluse infatti la II e la III
fascia d'istituto, sebbene al loro interno gli abilitati siano decine
di migliaia.
Altra categoria di docenti gettati sulla strada è quella degli idonei
al concorso a cattedra del 2012, ovvero docenti inseriti
nelleGraduatorie di Merito, novemila persone che, pur avendo
superato il concorso a cui si erano iscritti in oltre 300mila, non
hanno potuto accedere alla cattedra, destinata solo ai primi 11mila, in
ogni caso novemila persone preparate e valutate ampiamente.
Per altro il MIUR con il decreto del 24 settembre 2012 n.
82,diceva che "i non collocati in posizione utile tale da
risultare vincitori, hanno titolo,a decorrere dall'anno
scolastico 2014-2015,ad essere destinatari di contratto
individuale di lavoro a tempo indeterminato, in subordine ai
vincitori", affermazione del tutto logica. Tuttavia solo alcuni di loro
sono stati assunti, tutti gli altri no. Da ultimo il ministro Giannini
ha dichiarato che "gli idonei al concorso 2012 avranno una opportunità
immediata. Il nuovo concorso sarà per circa 60mila posti".
Come è evidente siamo di fronte all'ennesimo pasticcio italico. Per
uscirne occorrerebbe che il MIUR capisse che le graduatorie non
potranno mai essere eliminate, che basterebbe unificarle e farne una
sola e che lo scorrimento della stessa garantirebbe ogni anno le
necessarie immissioni in ruolo, anche per garantire laddove lo si
voglia, organici maggiorati per progetti d'istituto, come noi del SISA
chiediamo da anni e come purtroppo il governo ha fatto finta di volere.
Fino a metà degli anni '90 del secolo passato per altro esistevano solo
due graduatorie, quella dell'ultimo concorso svoltosi e quella di
coloro che avevano vinto un concorso, ma non erano in posizione utile e
avevano comunque maturato 360 giorni di servizio, da queste due
graduatorie, dette "concorso e doppio canale", ogni anno si attingeva
per le assunzioni, in ragione del 50% per ciascuna.
Far ripetere a vita il concorso a chi lo ha già superato è una perdita
di tempo e di soldi, prima di tutto per lo stato, ma forse nasconde una
volontà non detta, quella di negare qualsiasi diritto ai giovani, non
riconoscendo i titoli e le competenze già valutate e impedendo la
formazione di graduatorie di persone preparate e che abbiano maturato
un diritto.
Il sistema proposto dal governo costa di più, è ingiusto e illogico, ma
chiarisce che, se non si viene assunti, si deve ricominciare tutto da
capo in un eterno gioco dell'oca al concorso successivo e i diritti,
anche se si risulta idonei e preparati, non si maturano mai. Una
assurdità che ha un obiettivo chiaro, demoralizzare e disincentivare la
partecipazione ai concorsi e l'accesso alla scuola.
È questa l'ennesima concreta novità della buona s(cu)ola renziana,
contro la quale è necessario mobilitarsi permanentemente.
Davide Rossi
Segretario generale