Questa esperienza è stata senza dubbio utile per gli alunni, ma quanto questo rapporto di lavoro ha arricchito un ente come il vostro?: “Abbiamo avuto numerosi apparati didattici e turistici tradotti in inglese, francese e spagnolo. Addirittura un intero libro, destinato proprio agli studenti. Sono traduzioni per le quali avremmo dovuto pagare. Ma al di là del risultato lavorativo il Parco ha realizzato il suo dovere istituzionale, cioè riportare la gente nei suoi monumenti antichi e valorizzare l’archeologia catanese”.
In che senso una futura guida può diventare migliore attraverso l’alternanza scuola-lavoro? Ed è possibile immaginare un risvolto economico nel futuro di questi ragazzi?: “Tutto parte dalla conoscenza dei propri beni culturali. La guida migliore è quella che conosce di più e meglio. Dalla conoscenza nasce poi la consapevolezza dei propri beni culturali e del loro valore che, attraverso una buona formazione, l’esperienza lavorativa e soprattutto l’iniziativa personale genera la valorizzazione. E la valorizzazione, se ben realizzata, genera sempre risultati economici sorprendenti. I beni culturali sono il grande futuro inesplorato della nostra economia. Un futuro probabilmente con poche alternative. Un esempio spiega questa verità meglio di tante parole: di tutti gli assessorati regionali quello dei beni culturali, nonostante sia il più grande e nonostante la crisi, è l’unico economicamente in attivo, perché guadagna più di quanto spende. Tutti gli altri assessorati (agricoltura, industria, ecc.) sono in passivo e ricevono soldi dai beni culturali. Quando si dice che con la cultura non si mangia ...”
Il dirigente del liceo “G lombardo Radice”, professoressa Pietrina Paladino, dichiara: “Il progetto ha una forte valenza didattica sotto molti punti di vista. Certamente potenzia conoscenze e competenze, sia in ambito didattico che di cittadinanza, in un rapporto di collaborazione tra Scuola e Amministrazione dei Beni Culturali, ma favorisce negli alunni anche consapevolezza e intraprendenza. Gli alunni finiscono per utilizzare gli spazi del Parco per creare i loro eventi inserendosi a pieno titolo nel dibattito culturale di Catania”.
L’ultima parola spetta ai veri protagonisti, gli studenti-lavoratori: “Sinceramente non pensavamo che i ritmi serrati di un’attività lavorativa 8-14 potessero essere alleggeriti dalla collocazione diversa rispetto ai locali scolastici e poi dal ritrovarci a trattare beni archeologici antichissimi anche con mezzi modernissimi, quali gli smartphone. Non sapevamo che molti monumenti catanesi sono già raggiungibili con un clic e ci siamo sentiti utili a tradurre in lingue diverse la storia di questi monumenti, anche se in certi momenti non è stato facile trovare le esatte parole con cui fare le traduzioni. E mentre traducevamo abbiamo approfondito le origini della nostra città. Questo progetto ci ha fatto capire a cosa può servire quello che studiamo a scuola e anche come può essere difficile ma stimolante metterlo in pratica”.
Lombardoradicect.it