"Impressiona
il balbettio inconcludente del ministro Giannini alla richiesta di
chiarimenti sulle magnifiche sorti della 'Buona Scuola' di Renzi". Così la
senatrice del gruppo Misto, Maria Mussini, commenta le cifre annunciate
quest'oggi dal titolare di viale Trastevere. "Di fronte ai brutali
risparmi imposti alla scuola negli anni (solo per attività didattica,
organici, quadri orari e curricula pari all’equivalente di 1.367
milioni di euro nel triennio 1998/2000 e di 7.832 dal 2009 al 2012) i
50 mln annunciati dal ministro ci farebbero ridere se la situazione non
fosse tragica. Anche per l’edilizia scolastica, le cui condizioni
pietose sono proporzionali a vent’anni di tagli vergognosi".
Secondo Mussini "nulla di quanto dice Giannini fa pensare a una vera
inversione di marcia. Solo vaghi impegni e suggerimenti ai presidi su
come usare i contributi richiesti alle famiglie, considerati scontati e
legittimi. Perfino sulla stabilizzazione dei precari, imposta dalla
sentenza della Corte di Giustizia Europea - rincara la dose - non ci
sono cifre certe. Col rischio di un’ennesima sanzione dell’Ue, sempre a
carico dei contribuenti. Lo stesso miliardo per le nuove assunzioni,
ricavato dalla proroga del blocco dei contratti e degli scatti
stipendiali fino al 2018, è frutto di una solidarietà imposta, non
certo di scelte politiche innovative".
"Quanto all’apprezzamento della Banca europea degli investimenti,
Giannini tace sui rilievi negativi fatti dallo stesso istituto al piano
governativo (governance frammentaria, scarsità degli investimenti,
eccesso di tagli, decentramento e dispersione della fase decisionale e
applicativa) e alla soluzione proposta (finanziamenti straordinari e
investimenti a medio e lungo termine). Il Governo, insomma - conclude
la senatrice - ammetta di non avere alcuna intenzione seria nel
rilancio dell’istruzione".
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