Nel decreto
del Ministro Stefania Giannini che riorganizza le cariche del Ministero
dell’Istruzione il direttore regionale della Sicilia, Maria Luisa
Altomonte, è stata riconfermata nell’incarico.
Insediatasi a Palermo, il primo agosto 2011 ha guidato la scuola
siciliana, nel superare le molteplici difficoltà organizzative
dell’Ufficio e delle scuole. La riduzione e contrazione dei nove uffici
scolastici territoriali, con il pensionamento degli ex “provveditori
agli studi” non sostituiti, rende difficile il lavoro della Direzione,
che dovrà gestire gli organici e il dimensionamento delle scuole,
sempre in maggiori difficoltà per la carenza di risorse e di strutture.
L’Ufficio Scolastico regionale della Sicilia, dopo il pensionamento del
direttore Guido Di Stefano nel 2010 è stato diretto per alcuni mesi dal
vice direttore Giuseppe Italia, e poi dal provveditore di Palermo,
Gianni Leone.
Il Direttore Altomonte ha affrontato il complicato concorso “ripetuto”
dei 416 dirigenti “congelati” ed i successivi ricorsi, non ultimo
quello del mancato riconoscimento della dirigenza ai presidi in
scadenza di contratto; ha, inoltre, gestito un momento delicato e non
facile della scuola, visto anche il perdurare dello stato d’instabilità
politica, aggravata da un bilancio provvisorio ed una sempre diffusa
precarietà su tutti i fronti.
Le complesse operazioni relative alle scuole sottodimensionate,
assegnate in “reggenza”, l’interazione con l’assessore Centorrino e poi
la pausa governativa fino alla nomina dell’assessore Nelly Scilabra,
hanno di fatto rallentato lo sviluppo della scuola siciliana,“mal
ridotta” dai recenti tagli e dalle sempre più diminuite risorse
economiche sia regionali che ministeriali.
Le 1.053 scuole siciliane di alcuni anni fa, ridotte a 840 e si
presentano a macchia di leopardo ora come scuole di eccellenza, ora
come scuole in grave situazione di disagio e di limitato sviluppo.
Connessa alle problematiche dell’organico resta pur sempre la questione
relativa ai posti di sostegno, per i quali occorre intervenire con le
deroghe, rinnovandosi ogni anno la complessa procedura dei ricorsi,
sistematicamente vinti dai ricorrenti e quindi l’Amministrazione è
costretta in corso d’opera a procedere a nomine integrative ed
aumentare le ore in precedenza assegnate.
Altro punto critico della scuola in Sicilia è la formazione
professionale che, mentre prima navigava in alto mare in attesa delle
innovazioni regionali, oggi si presenta in dolorosa agonia, ed è questo
un grosso vuoto della scuola siciliana.
L’emanazione della tanto attesa legge regionale sul Diritto allo studio
a garanzia del successo scolastico, può essere considerata un passo
avanti, ma resta ancora incerta ed imprecisa l’attuazione delle norme
indicate per la non definita disponibilità e assegnazione delle somme
necessarie.
La scuola siciliana, quasi per miracolo, nonostante tutto, funziona ed
è ricca di potenzialità e di voglia di fare. L’impegno dei dirigenti e
dei docenti costituisce la garanzia di successo che sarà ancor più
garantito grazie alla guida sicura e ad una progettualità organica nel
cammino verso la qualità e una reale autonomia scolastica.
I fondi europei che finora hanno costituito la principale fonte di
sostentamento all’ordinaria vita scolastica siciliana nei prossimi anni
tenderanno a diminuire ed allora occorre una nuova politica di sviluppo
e di ricerca dei fondi per garantire alle scuole una vera autonomia ed
un regolare funzionamento.
La redazione di Aetnanet augura al Direttore Regionale coraggio e forza
per superare le inevitabili difficoltà e andare sempre avanti,
adottando la politica dei piccoli passi, ma con la fermezza della meta
chiara e definita da raggiungere.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it