Napoli -
Chi ha partecipato al concorsone resterà ancora senza un posto di
lavoro. E chissà quanto tempo dovrà aspettare ancora prima di averlo. I
tanto attesi numeri delle immissioni in ruolo non sono soddisfacenti
almeno per la Campania. Pochi i posti disponibili. Usciranno dal
precariato per tutta la regione 1594 persone così divise: 1097 docenti
e 497 insegnanti di sostegno. Pochi a detta dei sindacati. Numeri che
in qualche modo andranno a penalizzare propri i ragazzi. Classi super
affollate, pochi docenti per consentire il tempo pieno. Insomma si
aspettava qualcosa di più e soprattutto si sperava che chi avesse vinto
il concorso potesse avere finalmente la cattedra.
I numeri decisi dal Miur nel dettaglio forniscono un quadro della
situazione desolante.
Complessivamente alla scuola dell'infanzia entreranno 123 maestre e 87
per il sostegno, di questi a Napoli sono 65 e 48 per il sostegno.
Immissioni magre anche per la primaria: 76 e 108 docenti di sostegno,
di questi la quota Napoli è pari a 33 e a 54 di sostegno. La scuola
secondaria di primo grado, le medie, hanno cifre più di sostanza.
A livello regionale sono 649 docenti e 223 per il sostegno e la città
di questi ne avrà 331 e 159 per il sostegno. La secondaria di secondo
grado, licei ed altri indirizzi sono disponibili 251 posti ordinari e
78 per il sostegno, meno della metà entra a Napoli e provincia e 40,
invece, il numero stabilito per il sostegno.
Molte classi di concorso non offrono alcuna possibilità di ingresso nè
ai precari da anni nelle graduatorie ad esaurimento nè tantomeno ai
vincitori del concorsone. Sono infatti solo tre le classi, e riguardano
prevalentemente la scuola secondaria di primo grado, ad offrire delle
opportunità. Si tratta dei docenti di educazione tecnica, italiano ed
anche matematica. Per le altri classi i posti si contano sulle punta
delle dita. Vale la pena ricordare che per le immissioni in ruolo la
metà dei docenti viene dalle graduatorie permanenti e l'altra metà dai
vincitori del concorso.
Non mancano le critiche. Deluso Luigi Panacea della Uil scuola: «Le
richieste delle scuole non sono state tenute in considerazione, la
Campania è stata penalizzata».
Elena Romanazzi - Ilmattino.it