Si chiama Andrea
Giorgi e ha già sviluppato diverse app per Apple a soli 14 anni. Così è
stato riconosciuto allo SMAU di Milano come il più giovane sviluppatore
Apple di Italia. Skuola.net lo ha conosciuto con un’esclusiva intervista
"Mi volete intervistare? Ho 14 anni e sono lo sviluppatore più giovane
di Italia. Vorrei parlare di scuola, della mia passione e delle mie
app". Questo è stato il messaggio che Andrea Giorgi ha inviato alla
redazione di Skuola.net, che non ha perso l’occasione di conoscerlo e
di raccontare la sua storia. Il giovanissimo Andrea ha appena finito la
terza media ma ha già all’attivo 2 app disponibili in App store e tanti
altri progetti nel cassetto.
È stato riconosciuto come “Il più giovane sviluppatore Apple di Italia”
allo SMAU di Milano, la principale fiera in Italia dedicata
all’Information & Communications Technology vincendo lo
scorso Mob App Awards. Ecco cosa ci ha raccontato della sua
passione per l’informatica e sui suoi progetti per il futuro.
Ciao Andrea, come sei diventato il più giovane sviluppatore Apple?
La programmazione mi ha incuriosito fin da piccolo, ma mi sono
appassionato quando ho conosciuto il mondo Apple e la figura di Steve
Jobs. Così ho deciso di studiare il linguaggio grazie al quale gli
sviluppatori riescono a creare applicazioni così utili e belle. Ho
cominciato con una app che usavo a scuola per gestire i posti nella mia
classe. E poi è arrivata la mail che mi invitava a partecipare allo
SMAU di Milano, così ho deciso di accettare la sfida. In realtà non
avrei potuto partecipare perché sono minorenne. Ma ho incuriosito così
tanto i giudici che hanno deciso di creare apposta per me la categoria
“sviluppatore più giovane d’Italia”, e così sono stato riconosciuto
come tale.
Qual è il progetto che hai portato al concorso SMAU e ha incuriosito
tanto i giudici?
In realtà l’app che ho presentato allo SMAU è molto semplice. Si chiama
“Mangiafuoco” ed è pensata per il ristorante di mio padre, grazie alla
app si poteva prenotare o avere informazioni sul menù o sul locale e
aggiornamenti quotidiani sull’attività.
Hai sviluppato altre app?
Dalla base di Mangiafuoco ho continuato a perfezionarmi e ho creato
iList, una nuova app che fa da promemoria per tutto ciò che si vuole
comprare, una specie di “lista della spesa” interattiva. L’idea mi è
venuta da mia madre, che utilizza sempre i post-it di carta per fare la
spesa. In questo modo, invece, avrebbe tutto sottomano sullo
smartphone. E se dimentica qualcosa, può sincronizzare la lista con gli
altri membri della famiglia. Sto poi lavorando all’ idea di un’altra
app dal nome iVision, che estende la funzione di Instagram di montare
video in sequenza. Su Instagram infatti i video non possono durare più
di 15 secondi e questa cosa mi annoiava. E se volessi montare il
filmino di una giornata o registrare un evento più lungo? iVision serve
proprio a questo.
Hai imparato tutto da solo o hai fatto dei corsi?
Mia mamma mi ha insegnato a prendere confidenza con il pc a soli 4
anni, e ho cominciato a giocare da piccolissimo con il computer, quindi
lei mi ha dato le basi. Poi mi sono appassionato e ho imparato da solo,
cercando tutorial su internet, comprando libri e studiando. Sono un
autodidatta.
Come hai conciliato la scuola con la tua passione?
Riesco a ritagliarmi bene il tempo per dedicarmi alle mie app. Infatti
ci lavoro appena finiti i compiti o prima di iniziarli, oppure
addirittura la sera. O anche nel week end e semplicemente durante le
vacanze. Insomma appena ho un momento mi dedico a sviluppare
l’applicazione. Ma sono sempre andato abbastanza bene a scuola. Infatti
ho appena finito gli esami di terza media e sono uscito con 8.
E a questo punto hai già le idee chiare su cosa farai da grande?
Ammiro molto Steve Jobs per tutto ciò che ha creato, quindi vorrei
diventare Ingegnere informatico o Designer industriale, e magari
lavorare proprio per la Apple.
Cosa consiglieresti ai ragazzi che vorrebbero realizzare un loro
progetto come hai fatto tu?
Di seguire la passione, di metterci buona volontà e di dedicarci tempo.
Magari qualche volta anche rinunciare all’uscita con gli amici. Insomma
bisogna essere innamorati del proprio progetto. Io mi sono messo in
testa di perfezionarmi continuamente solo grazie alla mia passione,
senza di quella non avrei avuto tanta voglia di fare e non avrei
raggiunto questo livello. E poi consiglio di cominciare il prima
possibile a progettare.
Pensi che nel tuo futuro girerai il mondo e lavorerai all’estero o
rimarrai in Italia?
Sicuramente vorrei girare il mondo, perché il contatto con altre
culture e modi di pensare vengono fuori anche molte nuove idee, puoi
accorgerti dei bisogni delle persone che vivono in realtà diverse. A me
piacerebbe tanto lavorare in America, nella sede centrale della Apple
dove Steve Jobs ha cominciato la sua impresa.
Hai un sogno nel cassetto da realizzare?
Per esempio, nel futuro realizzerei una app che riesca a segnalare i
posti liberi per trovare parcheggio. Questo servirebbe molto a città
come la mia, Roma, dove il posto per la macchina è un vero problema e
si perde tanto tempo per trovarlo. Bisognerebbe installare in ogni
parcheggio un sensore che venga riconosciuto dall’applicazione, che
segnala se il posto è libero o meno.
Tgcom24.mediaset.it