La
notizia, freschissima, è troppo golosa - o forse troppo inquietante -
per non rimbalzare in un attimo da un capo all'altro d'Italia, tramite
i tam tam mediatici che tengono in rete i genitori impegnati nella
scuola. Il preside di una scuola superiore della provincia fiorentina
ha pensato bene di firmare di suo pugno la convocazione del Consiglio
d'istituto, mettendo al secondo punto dell'ordine del giorno "Richiesta
di dimissioni per la Presidente del Consiglio di Istituto". Purtroppo
la signora in questione, insegnante di professione, le dimissioni non
le aveva presentate affatto, anzi aveva cercato inutilmente di
contattare il Dirigente scolastico per alcuni giorni e alla fine si era
risolta a inviare l'ordine del giorno per posta raccomandata,
anticipandolo ai membri del Consiglio via e-mail e pregando la scuola
di protocollarlo.
Nel suo O.d.G. di dimissioni non si parlava, bensì ci si preoccupava di
sottoporre al Consiglio atti dovuti come: l'approvazione del Conto
consuntivo (art. 18 c. 5 del D.I. 44/2001); la verifica dell'attuazione
del Programma annuale con la relativa relazione del Dirigente
scolastico (art. 6 c. 1 D.I. 44/2001); l'aggiornamento sulla situazione
edilizia scolastica: esigenza aule per l'a.s. 2014/2015; i regolamenti
relativi allo svolgimento dell'attività negoziale, alla fornitura di
beni e servizi e alla gestione delle minute spese (art. 31 e segg.,
art. 17 D.I. 44/2001); i criteri generali relativi alla
formazione delle classi, all'assegnazione ad esse dei singoli docenti,
all'adattamento dell'orario delle lezioni alle condizioni ambientali
(art. 10 c. 4 D.Lgs. 297/1994); la relazione dei lavori della
Commissione sulle linee di indirizzo del POF per l'a.s. 2014/2015 e sui
Regolamenti (art. 3 c. 3 D.P.R. 257/1999); il calendario delle attività
del C.d.I. per l'a.s. 2014/2015.
Nella convocazione firmata dal dirigente scolastico e inviata a tutti i
consiglieri (prot. n. 3905/C44 del 17.6.2014) il punto "Verifica
attuazione programma annuale" è stato invece sostituito con la
richiesta di dimissioni per la Presidente.
Certo, simili situazioni non capitano da un giorno all'altro. Appena
nominata, la Presidente ha scoperto con sorpresa la consuetudine, in
quella scuola, di inviare la convocazione ai Consiglieri con la
dicitura "Firmato Il Presidente del Consiglio d'Istituto", senza
tuttavia avergliela prima sottoposta: "a sua insaputa", come si suol
dire. Provando un certo disagio la situazione, si era fatta parte
diligente, documentandosi e seguendo corsi di formazione per genitori
impegnati nella scuola. Poi, con calma e gradualmente, aveva fatto
capire al Dirigente che era opportuno operare diversamente.
Intanto, racconta ancora la Presidente, si era occupata attivamente del
buon andamento della scuola, impegnandosi fra l'altro nella stesura del
regolamento d'istituto e di quello per le gite, sollecitando il
Consiglio a rivedere la destinazione del contributo volontario dei
genitori ai sensi della Circ. n. 593/2013 e organizzando, insieme al
Dirigente, una serata di presentazione del POF, che non era mai stata
fatta prima in quella scuola. Nella seduta in questione, lei ed altri
consiglieri avrebbero voluto chiedere conto di un avanzo di
amministrazione, che nel solo 2013 si è incrementato di oltre
105.000,00 euro, andando così a superare il mezzo milione di euro, e
delle entrate sparse a pioggia sui vari progetti.
Invece la Presidente, democraticamente, ha consentito che si
affrontasse per prima cosa il tema delle dimissioni e, quando si è
rifiutata di presentarle e altri hanno proposto un voto di sfiducia,
inutilmente ha fatto presente l'irregolarità della procedura, così,
insieme ad altri, si è alzata e se ne è andata, dopo aver dichiarato
sciolta la seduta, in quanto non sussistevano i presupposti per
proseguire.
Fin qui il racconto della Presidente, suffragato peraltro da documenti
della scuola e dalla lettera che la stessa ha inviato una decina di
giorni fa agli Uffici scolastici provinciale e regionale, al
MIUR-Direzione generale per lo studente, al Forum nazionale delle
associazioni dei genitori (Fo.N.A.G.S.) istituito presso il Ministero
e, per conoscenza, al Dirigente scolastico e alla nostra Associazione
di genitori.
"Vista la gravità dei fatti contestati, sembra urgente un'ispezione
-dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente di A.Ge. Toscana- Se
confermati, questi sarebbero la prova provata che non di riforme degli
Organi collegiali ha bisogno la scuola, bensì di una formazione
specifica su ruoli e responsabilità, altrimenti l'autonomia scolastica
continuerà a restare lettera morta".
Ass. Genitori A. Ge. Toscana
agetoscana@age.it