Care e cari
colleghe e colleghi del mondo della Scuola, oggi il nostro gruppo
Facebook festeggia doppiamente: la Festa del 1° novembre ma,
soprattutto, la Festa dei 1000 iscritti.
Un traguardo raggiunto oggi, proprio come avevamo previsto!
Il gruppo "Supplenti della Scuola per la qualità è dignità del
lavoro" rimane unico nel suo genere perché ambisce a superare gli
steccati corporativi basati sul ruolo e intende riunire in maniera
solidale i vari profili dei supplenti sulla tutela dei diritti e sulla
qualità del lavoro in un'atmosfera di mutua collaborazione.
Tanto ci ha gratificato la miriade di riconoscimenti, parole di
gratitudine, la condivisione di stati d'animo che hanno finalmente
fatto superare a molti di noi quella sensazione di solitudine e
d'impotenza di fronte alla compressione quotidiana dei diritti, di
fronte alla selvaggia burocrazia ministeriale e ai continui rimpalli di
responsabilità.
In tanti siamo riusciti a testimoniare apertamente le nostre difficoltà
i ritardi e le inadempienze dei vari istituti e degli uffici della
ragioneria territoriale. In molti abbiamo superato il timore illogico
delle ritorsioni.
I Comunicati Stampa, il prezioso supporto mediatico di
"Orizzontescuola" "Aetnanet" e altre testate online ci hanno fatto
crescere.
Ma soprattutto è cresciuto nel nostro gruppo il cosiddetto
"Empowerment" individuale, la consapevolezza che si possa intervenire
efficacemente, anche da soli nella propria realtà lavorativa, e insieme
con il gruppo, per risolvere situazioni ingiuste di lesione dei diritti
che procurano sofferenza.
Festeggiamo questa giornata con la riflessione che segue, gustando le
parole di un sociologo ottuagenario che sembra riferirsi anche a noi e
alle motivazioni per le quali oggi stiamo qui in MILLE.
"SIAMO TUTTI SOLI COME ATTORI DI UN
TEATRO VUOTO"
"Siamo tutti soli come attori in un teatro vuoto", lo scrive il
sociologo francese Alain Touraine, 88 anni, nel suo ultimo saggio. A
beneficio dei colleghi che quotidianamente si trovano a fronteggiare
situazioni ingiuste di lesione dei propri diritti, riportiamo il punto
di vista di Touraine, maturato dopo cinquanta anni di ricerche sociali
ed espresso in una recente intervista rilasciata al giornalista Fabio
Gambaro de "La Repubblica":
"A partire dagli anni Sessanta
abbiamo assistito al progressivo declino del capitalismo industriale,
dato che una parte sempre più importante dei capitali disponibili hanno
smesso di avere una funzione economica. Ha prevalso il capitalismo
finanziario e speculativo, che sottrae capitali agli investimenti
produttivi.
Questa trasformazione del capitalismo
ha svuotato di senso tutte le categorie politico-sociali con cui
eravamo abituati a pensare la società contemporanea. Siamo entrati così
in un'epoca post-sociale... oggi tutte le categorie e le istituzioni
sociali che ci aiutavano a pensare e costruire la società - Stato,
nazione, democrazia, classe, famiglia - sono diventate
inutilizzabili.... Occorre trovarne di nuove. In particolare
interessandosi alle categorie del soggetto autocosciente. Nella società
della riflessività il soggetto occupa una posizione centrale. In
passato il sociale era fondato sull'idea della relazione all'altro,
oggi occorre riconoscere la priorità della relazione a se stessi.. Essa
è fondamentale creativa e dà un senso alla realtà.. Per questa strada,
l'individuo può ridiventare un attore sociale. Non più passando dal
sociale, dalla politica o dalla religione, ma passando da se stesso, in
quanto soggetto... E quando si parla di soggetto si parla di diritti.
La fine delle vecchie categorie ha lasciato il vuoto. Siamo come in un
teatro dove il pubblico osserva una scena senza attori. Occorre che
ogni singolo spettatore si faccia carico della scena rivolgendosi a se
stesso e agli altri spettatori. E al centro della sua riflessione
devono esserci i diritti fondamentali, perché i diritti costituiscono
il sociale.. l'indignazione non basta. Oggi occorre ripartire dai
diritti e dalla loro difesa, come già avviene in molte parti del mondo.
E come fa il nuovo Papa che sembra adottare volentieri il vocabolario
dell'etica. Hanna Harendt ha sottolineato il diritto di avere dei
diritti. Io aggiungo che i diritti stanno al di sopra delle leggi.
La questione dei diritti è
fondamentale per ripensare la società, la libertà, l'uguaglianza, ma
anche il diritto alla dignità che impedisce che il corpo umano possa
essere venduto come una merce.
La loro difesa ricrea dei legami
sociali... la contrapposizione (tra etica e politica ndr) oggi è
necessaria, dato che quella che chiamiamo "politica" è ormai un realtà
molto degradata e travisata. Il carattere nobile dell'azione politica
può rinascere solo dall'etica... Secondo me il solo scopo importante e
nobile della politica è quello di favorire la nascita di nuovi attori
sociali. E ciò non è possibile senza passare attraverso il soggetto e i
suoi diritti. Solo così si ricrea il sociale.... Le istituzioni da
sole, senza gli attori che le animano, non possono funzionare. Per
questo occorre trasformare gli individui in soggetti capaci di essere
degli attori postsociali. E' un compito urgente, perchè oggi le
convinzioni democratiche mi sembrano sempre meno diffuse".
Supplentidellascuola.blogspot.it