Arriva, per il rotto della
cuffia all'ultimo momento a tutte le scuole, la circolare n°1551
riguardante il piano annuale per l'inclusività. Si tratta
dell'importante innovazione riguardante i bisogni educativi speciali, i
cosiddetti «Bes». Nel dicembre 2012 il ministro Profumo, durante il
gove! rno Monti, aveva emanato una rivoluzionaria direttiva sui Bes, e
successivamente con la circolare ministeriale dello scorso marzo, aveva
disposto che i collegi dei docenti approvassero entro il mese di giugno
il piano annuale per l'inclusività. Adesso, con questa iniziativa del
nuovo ministro Carrozza, datata 27 giugno, si ha un rinvio sine die,
Viene rimessa infatti ad ogni ufficio scolastico regionale la facoltà
di definire tempi e modi per la restituzione dei Piani agli organi
superiori e si chiarisce che questo piano di inclusività non
sostituisce le richieste di organico di sostegno delle scuole, che
dovranno continuare a seguire le consuete modalità già utilizzate. La
notizia è stata accolta con stati d'animo diversi nella scuola
catanese, Da una parte si è tirato un sospiro di sollievo, in quanto
questo rinvio consente di archiviare gli adempimenti di quest'anno
scolastico, andando così tutti in vacanza in attesa del prossimo
settembre. Dall'altro lato vi è t! anta delusione, in quanto sembra che
ad un passo avanti sull'a! ttenzione agli alunni più bisognosi, se ne
facciano adesso due indietro. In merito il presidente dell'Andis Santo
Molino fa presente che la precedente circolare prevedeva che
contestualmente alla presentazione del piano di inclusività venisse
avanzata la richiesta di organico di sostegno. Si lasciava, pertanto,
intendere che le risorse da parte dello Stato, dei comuni e dell'Asp
dovessero muovere da una considerazione complessiva delle esigenze di
ogni singola scuola. Questo rinvio non sembra un buon segnale, tenuto
conto che occorre operare per una scuola capace di migliorare la
qualità degli interventi pedagogici e didattici, soprattutto per gli
studenti più bisognosi. Che poi sono quelli candidati all'insuccesso
formativo. Sarebbe bello che a Catania ci fosse una risposta nel senso
di ottemperare a questo adempimento già in questa fase, senza accettare
una politica del rinvio. Che nel nostro caso potrebbe apparire
altrimenti come rassegnazione ad una scuola d! i serie B, incapace di
dare risposte ai bisogni di ciascun alunno attraverso un progetto
personalizzato.
Mario Castro
La Sicilia